Questa mattina, complici alcuni transiti particolari sulla mia zona dei Pesci e dei Gemelli, ho bisogno di esternare alcune riflessioni sul rapporto tra amore e servizio e sull’influenza che le egregore religiose hanno in questa relazione.
È un argomento spinoso e complicato, ma tant’è stamattina va così.
Molto spesso, quando vedo post di operatori olistici che fluttuano nello spazio dell’amore incondizionato come cartina tornasole della qualità del loro lavoro, mi domando quanta Verità ci sia in quelle parole.
Chiaramente non è mia intenzione giudicare quelle espressioni. Sappiamo che la Verità è un concetto soggettivo e non oggettivo, e che ognuno nell’innocenza dello spazio delle proprie dinamiche esistenziali, vive ciò che può e come può.
Ma Amore e Servizio sono due parole fortemente contaminate nel nostro inconscio collettivo. Una riflessione sull’influenza delle egregore presenti nel nostro inconscio, può far riflettere sulla libertà di azione che abbiamo nell’esprimere un certo tipo di professione.
Egregore
Traggo da uno scritto di Alexandre Sintile (link nel testo).
Le egregore sono creature energetiche artificiali prodotte dal pensiero, dal desiderio o dalla volontà unificata di un gruppo di persone, dinamizzate e vivificate da rituali – o addirittura da sacrifici – e che acquisiscono una potenza di azione occulta, cioè non consapevole.
Affinché si crei un’egregora, un gruppo di persone deve avere una volontà unificata, un obiettivo comune e uno stesso obiettivo, che può spaziare dal più futile al più elevato. Per esempio, una famiglia, una squadra di calcio, un’associazione umanitaria o un partito politico sono associati a egregore particolari.
La potenza di un’egregora dipende dalla somma di energia dei membri che l’hanno prodotta.
Possiamo pertanto facilmente comprendere che un’egregora religiosa, data la quantità di energia che è in grado di accumulare giornalmente, dispone di una potenza d’azione occulta considerevole. Queste egregore religiose, di frequenza intermedia, possono vivere diversi millenni.
C’è poi un terzo livello è quello del piano psichico o intellettuale.
Questo piano è principalmente costituito delle egregore di tipo ideologico e magico, come le egregore dei Gesuiti che hanno progressivamente sviluppato rituali magici allo scopo di rafforzare il loro potere occulto sulla Chiesa. Grazie alla grande conoscenza delle forze occulte di cui dispongono, si sono progressivamente elevati al di sopra delle egregore religiose. Queste egregore situate sul piano psichico sono di una frequenza elevata, a tal punto che sono in grado di produrre effetti occulti potenti. Sono loro che dominano la gerarchia occulta.
Amore e servizio – parte luce
Amore e servizio sono parole al primo posto nel vocabolario religioso. Il Cristo ci ha parlato dell’Amore come spazio dal quale emanare la propria qualità di essere umano, nella piena consapevolezza del cammino necessario per purificare e rettificare questa qualità.
Potremmo dire che l’Amore per se stessi è il primo servizio da mettere in atto.
Se non si va nel mondo con la consapevolezza della propria necessaria imperfezione sarà difficile incontrare e accogliere l’imperfezione dell’altro come spazio di servizio per la consapevolezza e l’integrazione.
Lavorare su di sé, consapevoli della dimensione di pulizia e integrazione delle nostre esistenze, apre uno spazio di comprensione e compassione dove il giudizio non può essere contemplato.
Mi faccio spesso la domanda “Dove sono?” nel mio lavoro. E altrettanto spesso devo fermarmi per correggere il tiro e lavorare su ciò che è emerso nel percorso con gli altri e per gli altri. Ogni consulto porta a galla un pezzo di me.
Alcune parti sono consolidate e lavorate al punto da potermi muovere tra gli effetti senza conseguenze. Altre hanno bisogno di essere messe momentaneamente da parte per poterle guardare nei contesti di lavoro personale su di me.
Amore e servizio – parte ombra
Amore e servizio sono anche parole intrise di un concetto di umiltà fuorviante e distorto. E qui l’influenza delle egregore è evidente.
Personalmente, quando penso a queste parole, mi vengono in mente le suore, i missionari, i volontari, i preti nelle parrocchie scomode. Tutte categorie fortemente legate alla rinuncia e alla sottomissione.
Parole luminose e alte si ammantano della necessità di aderire a questa visione di rinuncia e sacrificio.
La perfezione del meccanismo perverso dell’egregora è nella certezza, insita in molti operatori olistici, che operare in questa direzione di rinuncia e sacrificio, sia l’unica possibile per esprimere, nella verità, Amore e servizio. Dando così il nostro contributo alla salvezza dell’Umanità che, sappiamo benissimo, si salverà solo su scelta volontaria.
Il conflitto all’interno della nostra psiche è ovviamente enorme e si sente puzza di inganno, visto che la purezza dell’atto è proporzionata all’umiltà che siamo capaci di portare nell’atto stesso.
Ma di quale umiltà stiamo parlando?
Di quella fornitaci dall’egregora – che ricordiamo ha uno spazio enorme nella nostra psiche – o di quella maturata nello spazio del nostro Cuore?
In sanscrito [bhumi] significa terra, e la creatura della terra è [bhuman]. Da cui [umano].
… L’umile, probabilmente, è qualcuno o qualcosa di molto più autenticamente legato alla propria natura, che la com-prende in sé.
https://unaparolaalgiorno.it/significato/umile
L’operatore olistico
Scegliere di fare l’operatore olistico è scegliere di andare a confrontarsi con l’ombra dei nostri clienti, qualunque sia lo spazio energetico per esprimerlo nel quale operiamo. Andremo a toccare i loro corpi in tutte le loro emanazioni. E i corpi di ognuno di noi sono un mix dinamico e persistente di ombre e luci.
Se si va in battaglia sguarniti e non preparati, si possono avere conseguenze importanti.
Amore e Servizio diventano due spazi di luce nei quali prendere le risorse necessarie ad ogni incontro, ma sempre di incontro con l’ombra si tratta. La capacità di aiutare quell’ombra a sciogliersi, e a donare la luce bloccata al suo interno, richiede tratti che con la rinuncia e la sottomissione hanno davvero poco a che fare.
Possiamo chiederci il perché della nostra difficoltà a procedere in una direzione a cui aneliamo, al punto tale, da metterci in gioco completamente. Studiare, lasciare il proprio lavoro, dedicarsi agli altri, sentire la responsabilità di questi movimenti energetici, spesso difficili e faticosi. Attribuiamo la difficoltà ad andare avanti ad incapacità latenti, a mancata purezza o, paradossalmente, al mondo che non ci apprezza e comprende.
L’influenza delle egregore religiose non è certo da dimenticare, così come l’implicita accettazione della sua presenza. E a questa agganciamo le nostre dimensioni infantili ancora da integrare che trovano, comunque, nel blocco dell’egregora anche uno spazio di rassicurazione.
Successo, denaro, popolarità
Parole come successo, denaro, popolarità sono viste, ancora, come demoni nel mondo olistico. Quei pochi che hanno raggiunto questi spazi sono spesso adorati e criticati, come perfette proiezioni della nostra ombra luminosa ed oscura.
Come tutte le cose di questo mondo, anche le parole hanno aspetti luce e aspetti ombra.
Magari una domanda sul perché continuiamo a restare in disparte e ad accontentarci potremmo anche farcela.
E chiederci anche se ciò che si muove in noi, non è, magari, l’attrazione dell’egregora più potente, quella ideologica e magica, che si muove nell’ombra in maniera ancora più subdola e pericolosa.
Non è per niente facile operare nelle schiere dell’Amore e del Servizio.
ll Cristo, guerriero di luce, ha portato la Via. A noi, la possibilità di liberarci dai condizionamenti e dalle egregore, per onorarla.
Leggi sull’umiltà a questo link
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