LA PAROLA E LA CREAZIONE – LUNA NUOVA IN GEMELLI

Torre di Babele

In questo spazio di Luna nuova in Gemelli, nel momento esatto in cui si congiungono e nel buio creano, colgo il frutto della loro unione: la Parola.

Uso la maiuscola perché è nello spazio del Cielo che i simboli assumono la loro funzione primaria. Portarci nell’ottava più alta della frequenza che emanano. La Parola.

La Parola è il mezzo attraverso cui il mondo è stato creato.

Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.

Genesi1, 3-5

La Parola

Qualità divina donata all’essere umano affinché possa creare il mondo che desidera. Energia creatrice che dal primo chakra attraversa l’essere umano per confluire attraverso la gola, e il suo quinto chakra, nella materia. Dando forma alla visione che dall’alto e dall’Anima ha permeato la personalità.

Non diamo abbastanza importanza al potere della Parola. Sia quando la usiamo, sia quando non la usiamo. Sia quando ne abusiamo, sia quando ce ne priviamo. Parole non dette, parole dette male. Troppe parole. Troppo poche.

Uno spazio, quello della Parola, che va modulato, affinché ciò che portiamo nel mondo attraverso di essa, sia equilibrato, giusto, ponderato. Pochi di noi ci fanno davvero caso. Abituati, come siamo, ad usare la parola come uno spazio di espressione del nostro ego, la cavalchiamo credendo di avanzare nella direzione scelta. Quando ci accorgiamo che la destinazione non era quella desiderata, la parola ha già creato una realtà che non ci piace.

In questa realtà non siamo soli. Ciò che diciamo ha potere nel mondo.

Benedizioni e maledizioni si sovrappongono una all’altra. Insieme a fiumi di parole inutili che sprecano potenziale. O silenzi pieni di parole non dette.

In ogni caso ciò che manca è la consapevolezza delle parole che stiamo usando.

La Parola emana dal cuore. Le parole emanano dalla mente. E qui l’ego la fa da padrone.

Il Servizio

La tematica si fa particolarmente spinosa quando entra in gioco il Servizio. E non parlo solo di quelle situazioni nelle quali il Servizio caratterizza l’attività svolta. Parlo di movimenti diffusi nella nostra vita quando la parola diventa il mezzo con cui guidiamo, consigliamo, accompagniamo, sosteniamo. Ogni volta che, quello che diciamo, agisce nella direzione dell’altro.

Qui il potere della Parola diventa enorme ed è esattamente proporzionale alla capacità oratoria. Una grande responsabilità che richiede la massima attenzione a ciò che viene Emesso. La capacità di parlare dipende dal nostro cervello. I contenuti dalla nostra memoria. La frequenza dal nostro Cuore.

Il Cuore è lo spazio dove accolgo l’altro e vedo chi è. Dove lo sento con tutto il suo mondo, costruito giorno dopo giorno su esperienze delle quali io non so assolutamente nulla. E sulle quali non posso poggiare nessuna valutazione di merito o demerito.

In quello spazio posso modulare ciò che attraverso la Parola dirò.

E guidarlo, consigliarlo, accompagnarlo e sostenerlo, nella misura, per l’altro, possibile.

Lo scambio e la relazione

La Parola crea un ponte con l’altro.

Dobbiamo essere in grado di creare ponti che svolgano la loro funzione, che è quella di connettere i Cuori.

Troppo spesso questi ponti si interrompono a metà. La loro funzione è dimostrare che siamo capaci di costruirli, ma, spesso, all’altro non arriva nulla di quello che vogliamo comunicare. Le parole non hanno forza, sono mere scatole vuote. E il ponte crolla per mancanza di struttura.

Quando, invece, le parole sono mezzi di espressione del proprio ego, mirabolanti iperbole che devono fungere da riconoscimento e gratificazione, il ponte proprio non parte. E dall’altra parte della sponda si ammira il fuoco di artificio, tornando a casa con un ricordo che svanirà dopo pochi minuti.

Tra le due sponde c’è l’acqua. Le emozioni che tarano il ponte. Acque agitate, calme, profonde, oscure, tsunami, tempeste, paludi, acquitrini.

Possiamo attraversare, arrivare dall’altra parte, decidere per il momento di non farlo.

Calibrare la Parola permettendo al ponte di svolgere al meglio la sua funzione.

A volte non attraversare può essere la scelta migliore. Nel silenzio, il ponte c’è, e la Parola arriva nell’intenzione e non nella materia.

Mi piace chi sceglie con cura le parole da non dire

Alda Merini

Luna nuova in Gemelli

Tutte queste riflessioni me le regala questa Luna nuova in Gemelli.

Attraverso un’esperienza nella materia mi ha donato nuove consapevolezze, aiutandomi a ricollocare correttamente uno spazio di Doni che il Cuore desidera utilizzare.

Onorando il patto di reciproco sostegno che l’Umanità ha sottoscritto. E io con lei.

E’ tempo di sciogliere la Torre di Babele. La struttura è pronta per contenere l’energia e manifestare.

Attraverso la Parola che crea libertà, dignità e responsabilità.

Un ringraziamento particolare a Simonetta Secchi. Oggi il Bateleur che in seconda posizione guarda la Maison Dieu assume un significato nuovo ed importante. Grazie.

(Visited 215 times, 1 visits today)

Share this post