È sicuramente opera di Mercurio nello Scorpione questo movimento nelle profondità delle emozioni. Il tempo ci accompagna, malinconico e piovoso, nello scendere dentro di noi per chiederci dov’è l’Amore.
La Vita, e cioè l’Energia Vitale, è fondamentalmente Amore.
Lo è, nel desiderio profondo di un Essere che ci ha regalato il libero arbitrio. Una condizione che solo a pensarci dà una vertigine perché ci rende totalmente responsabili di noi stessi. E le emozioni, energia che si muove dietro una sollecitazione che deriva dai nostri sensi, ci ricordano dove siamo rispetto a questa libertà.
Un flusso ininterrotto di Gioia e Vitalità che ci riempi(rebb)e ogni qualvolta siamo nell’Amore…
Ma la relazione tra Amore e Libertà è una relazione complicata e
la Libertà paga un prezzo alto all’Amore.
Forse questo fa parte del nostro percorso.
Per arrivare a sperimentare una equivalenza tra Libertà e Amore, dovremmo aver raggiunto un grado di purezza che ci permetta di non scendere più nei compromessi emotivi, nei bisogni negati, nei traumi da ammorbidire, nelle rigidità difensive.
Dovremmo essere immuni dai ricordi, che ci consegnano ad un passato immutabile nella nostra percezione, dove il sentiero imboccato non può che avere come destinazione la sofferenza o una felicità artificiale e temporanea che si muove sul piano della compensazione.
Le soluzioni prêt-à-porter della ricerca spirituale

Vedo persone in fuga da se stesse, in cerca di soluzioni facili e soprattutto veloci, incapaci di fermarsi a riflettere su quello che la Vita ci sta portando.
Un dolore da sentire. Per scoprire cosa c’è dietro e agire per l’integrazione e la rivelazione del Dono.
Ma comprendo che non sia l’orizzonte più desiderabile e non c’è nessun biasimo in questa constatazione.
Peccato che il fatto che non lo sia, non cambia una virgola a quello che ci succede dentro.
Anzi.
Proprio perché non c’è Libertà che si possa ottenere senza Amarsi veramente, se non accediamo a quelle sfere di dolore che racchiudono tutte situazioni di non-Amore, è davvero difficile che questa relazione psichica così indispensabile dentro di noi, possa attivarsi nelle sue frequenze più alte.
Il non-Amore ci porta sempre una sensazione di indegnità. Aldilà del meccanismo difensivo che mettiamo in moto, che quasi sempre si estrinseca nel colpevolizzare l’altro, sentiamo che la colpa è nostra. Poco buoni, poco bravi, poco attenti, poco sensibili, poco amorevoli, fino a debordare nel cattivi, egoisti, irresponsabili, incapaci e così via.
E non c’è niente da fare. Il giudizio e la colpa sono radicati anche negli esseri più freddi e distaccati, con la sola differenza che non lo vediamo in superficie. Ma lavorano, sempre.
E allora la Libertà può diventare una via di fuga, dove il non confrontarsi con situazioni che tirano fuori il dolore, ci preserva dall’incontro e ci lascia un po’ di respiro. Ma di che libertà stiamo parlando allora?
La Luna in Leone
Ma lo sento solo io questo nodo alla bocca dello stomaco? Questo nodo che la Luna in Leone sta attivando prepotentemente con il suo passaggio nel mare delle emozioni? È fuoco che scalda l’acqua. Potrei bruciarmi o forse rifugiarmi in un ricordo di grembo, dove tutto era connesso, ovattato e potenzialmente privo di ogni necessità di scegliere. Al momento però, ciò che arriva scotta. Tocca un Io che si ritira, e che non vuole accedere alla sua capacità di Amare, soprattutto se stesso. E che sta facendo a botte con la sensazione di indegnità, che striscia subdola e sottile. E ce ne vuole per identificarla e trasformarla in tempo utile.
Certo vista così, è abbastanza difficile.
Come si fa ad uscire da una conditio sine qua non, cioè di base, della nostra esistenza? Nasciamo colpevoli. Che possibilità abbiamo di essere Amati veramente? E di Amarci, consci della nostra indegnità di nascita?
Dobbiamo accedere ad un altro pezzo di noi.

Coltivare, con l’aiuto degli Angeli custodi, parallelamente e silenziosamente perché si preservi dagli attacchi della nostra mente controllante, una parte di noi innocente e autentica. Non spontanea, perché nella spontaneità si annidano spesso dinamiche e automatismi.
Autentica, perché tiene conto della nostra storia senza rinnegarla, dei nostri vissuti e delle nostre ferite e, con il sorriso dolce e luminoso di chi sa che esiste solo l’Amore, ci guarda e ci sorride ricordandoci che la Vera dimensione della nostra esistenza è l’Anima. Non la personalità, che seppur utile, è il groviglio di ricordi, pensieri, emozioni, dolori che ci ha accompagnato fino ad oggi.
E che comunque sparirà con la nostra morte.
Gli angeli custodi e l’Anima
“Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e orienta me…”

È più facile di quello che si creda contattare gli Angeli custodi. È necessario elevare le nostre vibrazioni. E questo lo facciamo ogni volta che accediamo ad una possibilità di Amore. In qualunque modo.
Lo sguardo nel cielo, la carezza ad un animale, il sorriso di un bimbo, l’odore del ciambellone dell’infanzia, le lenzuola del letto pulite, un fuoco in un camino, un bicchiere di acqua che disseta, un fungo nascosto tra le foglie, una mano che ci carezza, una voce che canta e ci commuove.
Devo continuare o è chiaro il modo in cui gli Angeli ci parlano?
L’Amore e la Libertà sono nel qui e ora.
Nel semplice atto che stiamo compiendo in piena presenza.
In questo modo nessun ricordo, nessun passato, nessuna dolorosa esperienza trova spazio per spargere su di noi il malefico veleno dell’indegnità.
E il lavoro di integrazione può procedere in maniera dolce e determinata, prendendosi il tempo necessario perché avvenga profondamente e non attraverso movimenti catartici e illusori che si riveleranno in breve tempo, fallaci.
PS: Ripubblico un video che mi commuove ogni volta che lo vedo.
In piena sintonia con il tempo e le riflessioni di oggi.