LUNA NUOVA IN ARIETE. COMBATTO PER ME E CON ME.

Luna nuova in Ariete

Questa Luna nuova in Ariete che sta arrivando e apre alla primavera mi ha portato l’immagine di un guerriero splendente che si stagliava contro il cielo. Mi ha detto “Combatto per me e con me

Mi sono fermata a riflettere sulle sue parole. In questi giorni, leggo molti articoli che inneggiano al combattimento come via per la difesa dei propri confini e l’affermazione di sé, ottica del tutto corretta quando ancora il meccanismo della centralità della propria esistenza nel mondo non è diventato il perno dell’osservatore interiore.

Se il mondo è manifestazione di me, se fuori è come dentro, chi sono questi nemici con i quali devo combattere? Perché li incontro? Perché si manifestano sempre in specifici ambiti e con le medesime caratteristiche?

Nella risposta onoro l’Astrologia, sapienza antica che ci fornisce risposte e prospettive profonde.

Ariete. Io esisto

Il viaggio che la Coscienza fa attraverso i 12 segni dello Zodiaco è la metafora del Viaggio dell’Anima per tornare a casa arricchita dell’esperienza del viaggio.

Un viaggio che si decide di fare nel momento in cui si sceglie di incarnarsi, in questa dimensione nello specifico, per fare esperienza della discesa dello spirito nella materia densa e limitante del 3D.

Diamoci una pacca sulle spalle. Ci vuole un certo coraggio per scegliere questa via.

…il coraggio non è l’assenza di paura, ma piuttosto il giudizio che c’è qualcosa di più importante della paura.

https://unaparolaalgiorno.it/significato/coraggio

Siamo Anime che nascono già coraggiose.

Il problema è che ce ne dimentichiamo e lasciamo che si addensino in noi giudizi e schemi che ci definiscono aldilà della verità.

Si parte dall’Ariete, in questo viaggio, perché la dimensione della materia ci chiede il contatto con la sua manifestazione. Ci chiede di esserci, attivandoci per il superamento dei limiti che ci pone di fronte.

La sua audacia, la sua passione, la sua intemperanza e anche il suo ardire, spesso oltre, sono necessari per fare i primi passi in questa realtà.

Si arriva dal Pesci, energia di arrivo e identificazione con l’Uno, esperienza di pacificazione del viaggio per sperimentare l’amore incondizionato. È necessario, per ricominciare e procedere nel percorso evolutivo, dividersi, spaccarsi e riprendere a confrontarsi con la dualità per portare a casa altri pezzi integrati.

Il problema, nel necessario conflitto che si origina è uno solo.

Per chi combatto.

Ariete. Io combatto

Marte, governatore dell’Ariete, è il Dio della guerra. Non sempre lo è stato. All’inizio era il Dio della fertilità, della vegetazione e dei giardini, ma anche della folgore, del tuono e della pioggia, dell’intensità in una parola.

In seguito, quando gli imperi sentirono il bisogno di un dio ad hoc, venne associato esclusivamente alla guerra e alla battaglia.

Cabalisticamente parlando, Marte è l’energia dell’allenatore. Colui che, per consentirci di diventare ciò che siamo venuti ad essere, ci allena ad esprimere i nostri potenziali così da poterli utilizzare al meglio nelle esperienze che incontreremo, nelle quali i conflitti sono una costante.

È anche interessante notare che la parola guerra, werra, è un retaggio germanico e barbarico, mentre in latino e nell’impero romano la parola usata per guerra era bellum. La differenza sta nella modalità. Il bellum è un conflitto ordinato e sofisticato. La werra un conflitto selvaggio e disordinato.

Il conflitto può quindi essere agito in due modalità. Con un coordinamento dal centro, come nell’Impero Romano, e l’integrazione delle parti conquistate. O attraverso gruppi isolati che combattono per fini più personali in qualche modo. E soprattutto con obiettivi temporanei e distruttivi dell’altra parte.

Nel primo caso parliamo di integrazione dell’ombra da parte della Coscienza e del Sè alleate. Nel secondo caso di conflitti tra subpersonalità psichiche sviluppatesi nel corso dell’esistenza a seguito di traumi.

Se come Ariete, combatto, per chi lo sto facendo? E quale modalità sto utilizzando?

Questa risposta ha sicuramente a che fare con l’età animica della persona, ma anche con una scelta di posizione rispetto al conflitto stesso. Voglio costruire un Impero della mia vita, o continuare a barcamenarmi tra guerre fratricide e inesauribili?

Se la risposta è un Impero, la gerarchia e l’imperatore illuminato sono due componenti fondamentali da sviluppare.

E qui entrano in gioco i nemici.

I nemici

Inimicus etimologicamente significa non amico. È quindi, semplicemente, una negazione della parola amico. Una non esistenza di questo spazio. Una mancanza di luce, qualcosa che si frappone fra la luce e la materia generando un’ombra.

Il termine amico, invece esiste, ed è da ricondurre direttamente al latino amicus che ha la stessa radice di amare per cui significa letteralmente colui che si ama.

Interessante non è vero? Si combatte contro chi non si ama, cioè verso qualcuno per il quale abbiamo sviluppato dei sentimenti opposti di odio, rabbia, rancore e così via, si combatte contro delle ombre che, per il presupposto iniziale (come dentro così fuori) sono dentro di noi.

I nemici partono da dentro e si rispecchiano fuori.

Innanzitutto nella necessità di vederli e riconoscerli.

In seguito, per sviluppare strategie di conquista di quel territorio interiore occupato, integrando le parti sane e sviluppando sani meccanismi di gestione e contenimento delle parti più difficili. La differenza tra werra e bellum.

Un esempio.

I miei nemici sono i ladri. Cosa vengono a fare i ladri in casa? Principalmente a rubare il tuo valore. L’oggetto della guerra è il valore. Per difenderlo metti allarmi, antifurti, grate. Spesso inutili. E comunque con la continua sensazione di essere in pericolo. I ladri ti ricordano che il tuo valore (nella forma fisica che assume cioè gioielli, quadri, denaro) è vulnerabile e può esserti sottratto. Puoi scegliere di continuare a proteggerlo mettendo sempre più fortezze (mai del tutto inespugnabili) oppure cominciare a pensare che il tuo valore sia indipendente dalla forma fisica, sganciandoti dall’idea che la definizione dipenda dal quantum esteriore.

I ladri sono il tuo nemico interiore, la personificazione esterna dell’idea di un valore (personale) debole e vulnerabile. Per integrarlo è importante capire quel ladro cosa rappresenta dentro di te. Un genitore svalutante? Un’esperienza di disistima? Un abbandono legato alla mancanza di considerazione?

Tassello dopo tassello, ricomponendo il quadro, quel valore esteriore si riequilibra. Meno ostentazione luccicante, più valore interiore forte e saldo.

Un’altro esempio. Il Covid. Un virus che viene per mettere a repentaglio la vita, a sottrarmi la sopravvivenza. Che cosa abbiamo imparato? Che la morte c’è a prescindere e molti di noi si sono rimessi in contatto con la propria esistenza inserendo il carpe diem, la presenza nel qui e ora, nei loro valori attuali.

E così via.

Come fare

Come sempre il ciel ci aiuta.

Questa Luna nuova ci permette di piantare un seme dentro di noi. Un seme che può germogliare meglio grazie alla potente azione della primavera che inizia qualche ora prima. Azione che si esprime anche nella dimensione del conflitto sano tra le parti in gioco per portare a compimento l’azione di risveglio della Terra.

Chiediamo di imparare a leggere i nostri conflitti in questa prospettiva.

Con Marte in quadratura e Saturno in Pesci (la struttura dell’amore incondizionato che le nostre Anime divine portano in sé) non mancheranno occasioni per avere a che fare con i nemici. E se non riusciamo a farlo nel frangente, magari prendiamoci uno spazio per farlo dopo. Sarà illuminante.

A proposito di questo il Cristo dice

A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra, a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica.

Luca 6,27-29

Leggiamo queste parole evitando di scivolare nella trappola dell’egregora religiosa, lontana anni luce dall’obiettivo di crescita interiore che le parole di Gesù portano.

E riconosciamoci il diritto ad una sana e consapevole difesa dei nostri territori interiori.

Il buonismo che ci hanno passato con queste parole ha fatto il suo tempo.

Parola dell’Arcangelo Michele.

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