Parliamo del Joker dentro di te

Parliamo del Joker dentro di te

Parilamo del Joker dentro di te

La visione del film mi stimola. Parliamo del Joker dentro di te, dentro ognuno di noi. Perché la deriva paradossale che ci viene presentata è, in realtà, molto più vicina di quanto sembri.

Non si può parteggiare per Joker. Si può provare molta pena per lui, ma non condividere la via che, inevitabilmente imboccherà.

Joker è il risultato di una psiche irrimediabilmente frammentata da continui traumi fisici ed emotivi. Davvero, qui non si ha più la capacità di rimettere insieme i pezzi. Soprattutto associando questa psiche ad una fragilità di fondo, che ci fa provare quella pena, ma che al momento opportuno, si ribalta esattamente nel suo opposto: la violenza.

Il fatto che Joker uccida fisicamente non ci deve far sentire fuori pericolo. Gli atti quotidiani di offesa psicologica, ma anche fisica a volte, che le nostre maschere troppo spesso ci obbligano a compiere, risuonano della stessa frequenza. Per difenderci, è vero, ma a spese dell’altro, che ci offre un terreno risonante e adeguato. Tutto ciò non fa altro che generare un vortice di “male” interminabile. Serve una coscienza illuminata dalla consapevolezza e dal dubbio della liceità di ciò che si compie, per invertire la rotta.

La totale mancanza di un sostegno sociale intorno a Joker, non fa che amplificare il dramma. Nel microcosmo della nostra vita, questa mancanza è spesso attenuata da presenze amorevoli e aiuti costanti, che dobbiamo ricevere come vere e proprie opportunità, per costruire degli spazi di recupero e di respiro durante il percorso di integrazione dei nostri traumi e delle nostre ferite emotive.

Parliamo del Joker dentro di te e di come sia facile aderire a questo archetipo arcaico e profondamente buio . È così facile mollare, lasciarsi andare ai meccanismi reattivi. È molto più facile che lavorare per integrare il trauma. Siamo sollecitati continuamente a tirare fuori le nostre pulsioni peggiori. Dal quotidiano, dall’indifferenza, dalla politica, dalle delusioni e nella lista potete mettere tutto ciò che vi stimola alla reazione e alla risposta vendicativa.

Ma è proprio questa la sfida che come esseri umani abbiamo. Contrastare la deriva fomentata e supportata dalla massa, con un lavoro attento, puntuale, silenzioso e profondo dentro di noi. Che permetta di contattare quel “bene” che è l’unica risposta al “male”.

Non in senso oppositivo, perché il male di per sè non esiste. Il male esiste solo come assenza di bene. Esiste solo laddove non ci adoperiamo per far splendere la luce. La nostra Luce.

Stefania Paradiso

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