Riflessioni sulla libertà. Il blocco della prospettiva limitata.

Riflessioni sulla libertà
Riflessioni sulla libertà
Free_Your_Mind di C. Weltz-Stein

Sollecitata da uno stimolo personale indago nei meandri dei miei transiti alla ricerca di un significato a quello che sto vivendo. Marte e Lilith congiunti non ce li dimenticheremo tanto facilmente. Continuano a scavare, senza nessuna pietà, per mostrarci la potenza della nostra insoddisfazione. Peccato che le reazioni che generano continuiamo ad ancorarle ai nostri vissuti e alle nostre distorsioni culturali.

Il 29 settembre e San Michele Arcangelo

L’opposizione Sole in Bilancia e Kirone in Ariete del 29 settembre a 7° mi colpisce profondamente. Perché, ad un certo punto, bisogna dire basta.

Basta ad ogni storia che ci fa male, ad ogni negazione della nostra felicità, ad ogni paradigma vecchio e stantio che continuiamo ad onorare senza vedere la logora e scolorita bandiera che alziamo. E Mercurio, appena entrato in Scorpione, ci aiuta a riflettere su queste ombre, su un mondo interiore molto buio e sfocato. Nel quale scendere è faticoso.

Bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi, ma anche ricordare il filo che ci tiene uniti a quella Luna e a quel Nettuno, che da un mondo onirico e lontano, ci tengono ancorati allo spazio della Fiducia.

In questo basta si levano mille domande.

Basta a cosa?

Ariete e Bilancia costituiscono la sintesi della lotta tra Io e Noi.

Ed è palese come l’Io, a dispetto di tutte le derive egoiche e narcisistiche che gli ultimi anni ci hanno proposto e che metterebbero in dubbio la sua fragilità, abbia il suo bel da fare per sentirsi degno di attenzione rispetto ad un Sole, che troppo spesso, guarda da una certa distanza, anche con un certo giudizio. Non parliamo poi di questo Sole in Bilancia, apoteosi della Giustizia con la G più grande che puoi metterci.

Ora, sia ben chiaro che tutto ciò è frutto di una proiezione personale e che il senso di indegnità che ci accompagna è solo un pezzo di questo puzzle. E quel Giudice grande grande è il desiderio profondo di qualcuno che sappia quello che c’è da fare e in qualche modo ce lo indichi.

Quanto smarrimento mi arriva in questi giorni dalle stelle. Guardarsi intorno e non capire proprio un bel niente. Non sapere quale strada sia più valida da percorrere e soccombere all’evidenza che, in fondo, possiamo solo vivere e comprendere, poi, il significato di ciò che abbiamo vissuto.

Confidando nel fatto che Qualcuno conosca la direzione meglio di noi.

La ferita della libertà

“… la libertà è una condizione formale della scelta che, quando si tramuterà in atto, in azione concreta, risentirà necessariamente dei condizionamenti che le vengono dal mondo reale, sottoposto alle leggi fisiche necessitanti, o da situazioni determinanti di altra natura.”

Ecco, a me questo Kirone in Ariete sul Sole mi parla di questo. Della rabbia insita nel condizionamento che trasforma la mia libertà in un atto formale e non reale. Mettendomi di fronte al limite e sottolineando, alla fine di tutto il processo, la limitazione dell’involucro che mi contiene. Una incarnazione sulla Terra, dove il limite può costituire il sano confine della libertà o la sua prigione. C’è una prospettiva psicologica della libertà che la legge negativamente, come assenza di sottomissione, di schiavitù, di costrizione per cui l’uomo si considera indipendente.

Ma chi di noi riesce a vivere senza vincoli? Cos’è che mi permette di individuare un vincolo che è dentro lo stesso concetto di Libertà?

San Michele Arcangelo

L’iconografia di San Michele è perfetta per queste domande.

Una spada nella mano e una bilancia, mai veramente in equilibrio, dall’altra.

Un lavoro continuo di comprensione della “realtà” e di bilanciamento delle opposte facce della medaglia che sempre ci vengono presentate. E che ci fanno porre sui rispettivi piatti la visione positiva dell’indipendenza e la visione negativa dell’assenza di sottomissione.

Ti viene da ridere vero?

Certo perché sembrano la stessa cosa, ma non lo sono affatto.

Nella prima c’è la presenza di un orizzonte che ti viene indicato dai segnali stradali dei Valori che hai riconosciuto dentro di te (e bada bene qualunque essi siano). Nella seconda c’è il lavoro, ancora presente e faticoso del riconoscimento dei vincoli e della schiavitù per liberartene e passare alla prima versione.

Nella libertà c’è il riconoscimento e l’accettazione del “dove sei”. Anche il dove sei che passa attraverso la schiavitù della prigionia. Perché solo se vivi la costrizione consapevolmente puoi scegliere di liberartene. E nell’accettazione di ogni dove sei, tuo e dell’altro, c’è la verità della Libertà.

E la cosa più difficile è accettare che la scelta di libertà dell’altro sia la prigionia. Ma è la sua… o la tua?

Le immagini sono di Catrin Weltz-Stein e Nicoletta Ceccoli

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