V – Le Pape

V-Le Pape

Continuiamo il nostro percorso 22 arcani x 22 giorni esplorando il rapporto tra Arcani Maggiori dei Tarocchi di Marsiglia e il Coronavirus con Le Pape, nella giornata della festa del Papà, ringraziando per le continue sincronicità che ci stanno regalando.

Se vuoi saperne di più dell’obiettivo di questo lavoro, leggi qui

È l’Arcano n. V degli Arcani maggiori dei Tarocchi. È rappresentato da un uomo, in coppia perfetta con La Papesse. L’elemento che si abbina a questo arcano è l’etere, ma a me piace molto parlare di quintessenza, come risultato di un corretto processo di integrazione dei quattro arcani che la precedono. La carta, dispari, emana un’energia maschile che non ha paura del suo femminile e che si muove in una netta percezione di equilibrio fra le due polarità.

Le Pape è un archetipo che ci mette a contatto, in questo momento storico, con un modello di guida al quale tutti aspiriamo, ma che non incontriamo con facilità all’esterno (e quindi anche all’interno di noi).

E alla domanda “Qual’è il modello migliore?”, seppur nel desiderio sotteso de Le Pape, aleggiava una forte sensazione di sfiducia sulla possibilità di potersi davvero relazionare ad un modello del genere.

Ricordo, ancora una volta, che ciò che è fuori riflette gran parte del nostro mondo interiore. Se manca un Papa all’interno, difficilmente lo incontreremo fuori. E in caso contrario, lo vedremo come un idolo/ideale irraggiungibile e sempre sul punto di scomparire lasciandoci con un vuoto ancora più grande.

E non è difficile comprenderlo se pensiamo che una parola chiave de Le Pape è valore.

Il valore de Le Pape

V-Le Pape
V-Le Pape

Le Pape è il terzo archetipo di genere uomo che incontriamo nel Percorso del Bagatto e possiamo sentire l’integrazione dei due modelli che lo precedono. Dentro di lui c’è sia il bambino che l’adulto. E questo permesso di coesistenza gli consente una connessione con lo spazio del Cielo, spesso precluso a chi nega il bambino dentro di sè.

La figura de Le Pape nel nostro immaginario è più emotivo ed affettivo di quello che la carta ci propone. La distanza tra Le Pape e i suoi discepoli esiste e la sua funzione di guida è spesso anche legata al suo bisogno di riconoscimento. Da qui un circolo di idealizzazione che ci lega molto di più di quanto faccia l’Imperatore. Bene o male con lui possiamo usare l’energia della ribellione, mentre qui dobbiamo smontare un modello di riferimento.

Per cui è bene ricordare che Le Pape è un archetipo posizionato nel numero V, nella fase di formazione della nostra struttura e che la sua espressione dentro di noi è comunque legata a come abbiamo integrato, o meno, gli archetipi precedenti.

È interessante porsi delle domande rispetto a questi due modelli cercando di identificare, nelle energie maschili intorno a noi, quali archetipi emergono tra i tre che abbiamo incontrato fino a qui. Ed osservare i sentimenti, di qualsiasi tenore, che emergono in noi rispetto a questi personaggi.

Il potere de Le Pape

Riportiamo l’analisi de Le Pape nel momento storico e nella vicenda del Coronavirus, sottolineando che gli archetipi si riflettono all’esterno per darci informazioni su di noi.

In questo momento la sensazione netta è che al potere ci siano degli Imperatori che non considerando il nostro valore nella capacità di discriminare e prendere decisioni, ci guidano con autorità a ciò che considerano meglio per noi. Ma la mancanza di un archetipo Papa nell’esercizio del potere di cosa ci sta parlando allora?

A mio avviso ci sta sottolineando uno sbilanciamento interiore tra queste due figure e la difficoltà di accedere al nostro Papa interiore. Quindi di riconoscere il nostro valore all’interno di oggettivi limiti e possibilità. D’altra parte l’etimologia di valore è essere forte, sano, capace, e sono i limiti a forgiarci in questo modo.

Se noi per primi non ci riconosciamo questo valore, inteso anche come capacità di scegliere, come possiamo incontrarlo all’esterno?

Potere temporale e potere spirituale

Leggere il potere in una dimensione diversa da quella dell’Imperatore vuol dire scardinare un modello con il quale ci siamo confrontati per secoli. E che abbiamo scelto/subito per secoli. La gerarchia è stata. un modello fondamentale per lo sviluppo della società moderna. Il problema è credere che sia ancora questa l’unica modalità di funzionamento di una società.

L’archetipo de Le Pape comincia ad uscire da una dimensione esclusivamente di protezione ed accoglienza di stampo femminile, fortemente legata alla matrice cattolica, per muoversi verso una dimensione di riconoscimento del valore che tiene conto di chi ha di fronte.

Ma deve fare i conti con un Imperatore che vanta un diritto sul territorio al quale non rinuncerà tanto facilmente.

A noi il compito di sviluppare questo archetipo dentro di noi così da poterlo proiettare in maniera equilibrata all’esterno e incontrarlo sempre più spesso.

Perché non lo sviluppiamo? Forse il concetto di protezione si abbina ad una forma di de-responsabilizzazione? Una guida che dall’alto ci indica il cosa e il come, ci esonera dal nostro impegno di plasmare in altra forma la materia?

La parola de Le Pape

[…] La spada uccide tante persone,
ma ne uccide più la lingua che la spada.
19Fortunato chi è al riparo dei suoi colpi
e chi non ha provato il suo furore,
chi non ha dovuto portare il giogo della lingua
e non è mai stato legato con le sue catene
[…]
24-25Ecco: tu circondi il tuo podere con una siepe,
ma devi mettere porta e serratura anche alla tua bocca.
Tu metti al sicuro oro e argento,
ma devi pensare a misurare anche le tue parole.
26Stai attento: la lingua non ti faccia scivolare,
potresti cadere dove qualcuno è in agguato e ti aspetta.

Bibbia, Libro di Siracide, 28, 13-26

In questo archetipo l’uso della parola è fondamentale. Ma ancor di più il tipo di parola che viene usata. Nell’immagine il segno del bene-dire è evidente. Il benedire è alla base del guidare correttamente. E tutti i concetti e le distorsioni di cosa è bene e cosa è male, qui emergono potentemente.

La parola de Le Pape diventa una parola oggettiva, che nella visione illuminata di colui che deve guidare, parla nella maniera più appropriata alla sua dimensione.

Questa versione de Le Pape è possibile se il percorso di integrazione attraverso gli arcani precedenti ha costruito una struttura psichica in grado di vedere, per sé e per gli altri, risorse, capacità di gestire le emozioni, modalità del mentale e capacità di concretizzare. Allora la parola, e quindi il dire, viaggiano insieme alla consapevolezza, dove benedire diventa una parola equilibrata, coerente, fiduciosa, ottimista.

Siamo in grado di dirci parole di valore, di fiducia, che ci sostengano in questo momento? E che possano anche sostenere gli altri?

La fiducia e la fede

E da qui nasce lo stretto rapporto tra fiducia e valore.

Se non conosco il mio valore non posso avere fiducia in me stesso.

Se la percezione del nostro valore è distorta, in bene o in male, la fiducia che riponiamo in noi lo sarà di conseguenza, mettendoci in condizioni che vanno molto al di sopra o al di sotto delle nostre effettive possibilità. Con le inevitabili conseguenze.

È chiaro che in questo contesto diventa più facile accettare la dimensione di valore che ci viene riconosciuta da fuori, appaltando tutto il pacchetto a chi si prende questo potere (e anche questa responsabilità).

Sviluppare quindi dentro di noi un Papa equilibrato, vuol dire riprendersi una capacità di guida interiore che è onestamente e oggettivamente connessa a ciò che in questo momento siamo. Con la serena accettazione dei limiti come l’Imperatore ci ha insegnato.

Il bisogno di fiducia nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti. I nostri limiti ci impongono di cercare qualcuno di cui fidarci. Quel qualcuno deve essere un giusto mix tra dentro e fuori. Ed è diverso dalla fede che non ci chiede questo lavoro di consapevolezza, bensì è un atto assoluto.

A volte anche comodo.

L’autostima

L’argomento della fiducia è strettamente legato all’autostima.

Un padre Papa vissuto come idolo, nel meccanismo di emulazione ci rallenterà nel trovare la nostra autostima, quella reale intendo. Così come un Papa autoreferenziato che, inconsapevolmente, ci userà per confermare il suo ruolo e il suo potere, senza tener conto delle conseguenze delle sue azioni nella nostra Vita.

Ma, siamo qui proprio per lavorare e rimettere a posto ciò che intralcia il nostro cammino, per procedere nel modo giusto. E da questa prospettiva, la fiducia è sicuramente in qualcosa che non capisco, ma che SENTO che c’è.

Qual’è stato il rapporto di fiducia con mio padre? Cosa ha valorizzato dentro di me? Che aderenza c’è tra questo valore e me, come sono oggi?

La comunicazione de Le Pape

Il tema della comunicazione è un tema centrale in questo periodo.

E soprattutto nella prospettiva del tipo di comunicazione che viene utilizzata e nel suo gradiente di trasparenza effettiva.

È evidente che l’utilizzo di una comunicazione da Imperatore non ci mette in condizione di utilizzare il nostro valore come strumento di discernimento.

Mi preme qui segnalare una sollecitazione emersa dalla stanza che vede come soggetti Le Pape (V) e Le Diable (XV). E colpisce la X davanti al V che segnala un aumento della frequenza, un cambiamento di livello. Allora, la domanda che ci siamo fatti è qual’è la relazione tra i due Archetipi.

Indubbiamente tutti noi possiamo dire che Le Diable è un archetipo adatto ad esprimere ciò che in questo momento percepiamo nella comunicazione. Ma come si concilia questa visione con la posizione de Le Diable come archetipo superiore a quello de Le Pape?

La sintesi è stata questa (potete sentire lo sviluppo di questa tesi a metà della stanza).

Le Diable è un archetipo dentro di noi come tutti gli altri e ha necessariamente un aspetto luce che possiamo indagare. Un aspetto luce che ci parla di un momento di verifica verso noi stessi e il punto in cui realmente siamo, rispetto all’esperienza che stiamo vivendo.

La sua parola è ingannatoria in quanto effetto di un processo energetico che noi stessi abbiamo creato per testare il nostro valore.

Con riferimento a quello che stiamo vivendo, chi può negare, seppur nel caos delle informazioni ridondanti e contrastanti, la possibilità di trovare la nostra verità?

Certo ci chiede un lavoro, un impegno, un atto di responsabilità.

Ma scegliere tra le Pape e le Diable può essere tanto un atto di delega di responsabilità, sostenuto dalla visione negativa de Le Diable, quanto un atto di assunzione di responsabilità nel definire quanta Verità riconosco in quello che sento e dico.

Se vuoi ascoltare l’audio della stanza de Le Pape

Proseguiamo il nostro cammino con l’archetipo de L’Amoreux. Per iscriverti alla stanza di oggi vai qui

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