Wesak 2021. Abbracciateci e teneteci stretti.
Il Wesak è sempre una ricorrenza speciale. Secondo me è per l’ondata d’Amore che arriva dai piani alti e ci ricorda, ancora una volta, che non siamo mai soli in questo cammino.
Come ogni anno, con la Luna piena in Scorpione, il Wesak ci coglie nella paura del lasciare andare e nella ricerca di una sicurezza che non dovrebbe fare affidamento sulla materia in senso stretto, ma in una struttura interiore creata dalla somma dei tasselli del nostro percorso di crescita fino al momento presente.
La Terra ci offre l’ambiente e la dimensione della sperimentazione ed è importante conoscerne le leggi ed accettarne i meccanismi di funzionamento, per poter cogliere al meglio l’opportunità dell’incarnazione che abbiamo scelto. Allo stesso tempo è necessario ricordare la temporaneità della nostra vita, l’impermanenza che tanto ci spaventa, perché abbiamo dimenticato il meccanismo di evoluzione che abbiamo abbracciato scegliendo questa nave scuola.
Chissà perché è così difficile.
Il Sole di primavera nel segno del Toro, la natura che ci circonda esplodendo di vita, la notte che arriva seppure dopo una lunga giornata di luce, la morte che costantemente ci circonda ricordandoci la necessità del ciclo e l’importanza del cambiamento come occasione di rinnovamento.
L’accettazione del movimento è la chiave di tutto. Eppure ci attacchiamo a qualcosa che immutabile non è, come la vita stessa, che dal momento stesso in cui nasciamo è un conto alla rovescia.
Il Buddha, nel suo atto di compassione nel momento del distacco, ha sancito la profonda dicotomia di questa esistenza e nel sostegno che la sua benedizione infonde, ci invita ad accogliere questa apparente contraddizione.
Gli aspetti astrologici del Wesak

Il Sole in Toro si opporrà alla Luna in Scorpione accompagnato da Urano che, nel suo lavoro di destrutturazione e cambiamento, strizza l’occhio alla Luna stessa.
Ma, a proposito di contraddizione, mi colpisce un altro aspetto di questo momento astrologico. La congiunzione Venere, Lilith, Mercurio in Toro. Una congiunzione opposta alla Luna in Scorpione che aumenterà di intensità nelle ore successive alla benedizione del Wesak. Proverò a raccontarvi cosa succede dal mio punto di vista.
Mercurio è l’energia che ci permette la formazione del pensiero, partendo dalle sensazioni che il corpo ci invia e che vengono filtrate dal nostro inconscio. Se fosse solo per Mercurio avremmo un software di generazione pensieri, alterato nell’algoritmo di elaborazione. Automatismi che si ripetono incessantemente, che creano forme pensiero stagnanti, cristallizzate e mortifere.
Venere è invece l’energia che “anima” il pensiero, nel senso letterale del termine, conferendogli un senso che va aldilà della semplice contabilità energetica. Aggiungendo immaginazione, visione, emozione a ciò che pensiamo.
Sia Mercurio che Venere, essendo energie legate alla personalità, sono fortemente contaminate dalla paura legata alla mancanza di controllo. La loro posizione nel segno del Toro, richiamando funzioni di rassicurazione e stabilità, amplifica parole come rigidità e struttura, argomenti messi in gioco da questa Luna piena.
Lilith
In questa particolare congiunzione del Wesak, Venere e Mercurio sono mediati da Lilith, energia legata all’ombra, all’inconscio e alle paure, soprattutto quelle alle quali non sappiamo dare un nome. Quindi, una sorta di amplificatore di ciò che già normalmente influenza il nostro apparato cerebrale.
Immaginiamo, con la tensione della Luna piena nello Scorpione, l’aumento del volume interiore rispetto all’argomento morte e paura. La comunicazione fra i due emisferi cerebrali risulterà particolarmente inquinata dalla presenza di questa energia d’ombra. E non solo da un punto di vista energetico, ma proprio da una prospettiva fisiologica.
La Dura madre e la Pia madre
Tra i nostri emisferi cerebrali, simbolicamente rappresentati da Mercurio e Venere, passano le meningi, costituite da tre elementi. La Dura madre (un appellativo perfetto per la Lilith in Toro), la Pia madre (la Luna) e, tra di loro, una struttura chiamata Aracnoide, una membrana intermedia, molto sottile e delicata come la tela di un ragno.
Mi stupisco e mi inchino, ancora una volta, di fronte alla perfezione dei messaggi dell’Universo.
Lilith e la Luna si oppongono, dialogando attraverso un sistema che può essere perfetto o diabolico, come solo una tela di ragno sa essere. La Lilith si attiva nel momento in cui la Luna piena in Scorpione tocca il nostro personale sistema di equilibrio (o disequilibrio) tra il trattenere e il lasciare andare.
La nostra tela di ragno, che possiamo possedere o subire come vittime dei nostri stessi processi ombra.
E, vista la frequenza energetica di Lilith, qualsiasi punto tra questi opposti nel quale ci riconosciamo, sarà colorato dalla paura o dalla rabbia, con una forte propensione alla preda o vittima, che dir si voglia.
Una bella opportunità che ci viene offerta da questa giornata, di comprendere dove siamo sulla nostra tela di ragno.
Le bilance dell’Albero della Vita
Introduco l’Albero della Vita cabalistico solo per parlare delle bilance, cioè di collegamenti tra opposte dimensioni energetiche presenti sull’Albero che ci parlano di movimenti indispensabili e inevitabili al processo di crescita della coscienza individuale, in questa dimensione della Terra, dove l’opposizione è uno dei meccanismi principali di comprensione.
Mercurio e Venere sono due energie che si contrappongono nella prima bilancia partendo dal basso, che troviamo nell’Albero della Vita. Se queste due energie rappresentano il modo nel quale i nostri pensieri diventano forma nella materia, diventa chiaro come la loro relazione debba esprimersi in maniera equilibrata, per evitare la cristallizzazione mercuriale o l’evanescenza venusiana. E questo nella normalità dell’esperienza di Vita.
Lilith, ponendosi nel mezzo, ci sfida. Perché il punto di equilibrio di cui prenderemo coscienza in questa Luna Piena è strettamente legato alla capacità di accettazione del messaggio della Luna in Scorpione.
Tutto finisce tranne l’Io.
L’arcano senza nome

Sull’Albero della Vita, oltre alle dieci Sephiroth, incontriamo 22 sentieri di Saggezza che collegano tra loro le diverse dimensioni energetiche di cui l’Albero ci parla. Il sentiero di saggezza legato a Mercurio e a Venere è assegnato all’Arcano senza nome. Il Tarocco n. XIII, anche detto nel linguaggio comune, la Morte.
Mettere in equilibrio l’energia del pensiero e l’energia del sentimento passa attraverso la capacità di rinunciare alle dipendenze emotive o materiali, accettando il fatto che non si può dipendere da nulla. Perché tutto è per sua natura impermanente e quindi soggetto a trasformarsi, a cambiare. A uscire da quella condizione che in un dato momento ce l’ha fatto scegliere, e che non sarà più la stessa in un momento successivo.
La dipendenza è il tentativo fallimentare di fissare ciò che fissabile non è.
L’acqua della memoria e l’acqua della Vita
Questa bilancia è legata all’elemento Acqua.
Un elemento capace di adattarsi a qualsiasi contenitore e prendere la forma che in un particolare momento è necessaria. Capace di cambiare la sua densità in presenza o in assenza di Fuoco. Quell’Acqua, che come memoria arriva dal nostro inconscio, agitandosi, fino ad arrestarsi in un punto possibile di equilibrio che è strettamente legato al processo di contenimento.
Un processo che è possibile solo grazie all’azione combinata della consapevolezza di Mercurio e dell’amore di Venere e alla capacità di muoverci su quella tela di ragno senza restarne imprigionati.
Lilith ce lo ricorda. Strapazzandoci ben bene perché facciamo finta che non sia così. Negando ad ogni costo l’ovvio, privandoci della Vita per impedire la morte.
In un gioco assurdo e kafkiano che Luna e Lilith, ci svelano da madri arcaiche e potenti quali sono.
L’Amore del Wesak

Colgo allora l’occasione di questo abbraccio del Buddha, del Cristo, di Maria Maddalena, di Madre Terra e di tutti i Maestri che il 27 aprile alle 5,31 ci offriranno il loro abbraccio e il loro Amore.
Lo colgo e lo assaporo, non come una bambina timorosa che cerca la protezione pensando di non farcela, ma come una creatura che torna tra le braccia dello Spirito, dopo aver giocato nel giardino della Vita, felice di aver colto l’opportunità.
Sapendo anche che, in questo abbraccio, troverò la rassicurazione e il calore di quell’Amore incondizionato che mi attende alla fine del percorso.
E che mi guida, giorno per giorno, nell’affrontare il mio cammino da equilibrista, tra Luce ed Ombra, in questa meraviglia di esperienza che è la Vita.
La foto di copertina è di Mira Nedyalkova. Per saperne di più sul Wesak clicca qui