Continuiamo il nostro percorso 22 arcani x 22 giorni esplorando il rapporto tra Arcani Maggiori dei Tarocchi di Marsiglia e il Coronavirus con XV – Le Diable
Le Diable è l’Arcano n. XV dei Tarocchi di Marsiglia e apre la terza fila del Percorso del Bagatto. È una carta che ci continua a parlare dell’argomento che ci accompagna da dopo la Roue de Fortune, cioè della ricerca di dialogo, più o meno faticosa, tra l’Anima e la personalità, suddivisa negli ego, per la costruzione di una unità integrata che collabori attivamente al Progetto dell’Anima.
XV – Le Diable aggiunge un tassello importante a questo percorso, soprattutto nel caso si esprima in disequilibrio, manifestando forti resistenze al processo e inevitabili conseguenze.
La carta
XV – Le Diable porta con sè molti significati inconsci collettivi e religiosi che influenzano inevitabilmente il contatto con questo Archetipo. Ma guardando la carta non vediamo elementi che giustifichino la paura che questa carta porta con sé, anzi sembra quasi che ci prenda un po’ in giro. Mi sono confrontata molto con questa carta, soprattutto quando ne ho intuito il potente lavoro alchemico. E da lì ho cercato di relazionarmi con essa dal punto di vista della funzione, considerando anche la sua posizione molto elevata nel Percorso del Bagatto.
Questo mi ha permesso di spostare la sua energia soprattutto sul concetto di intensità così da comprendere dove essa si manifesta all’interno di un’esperienza di vita richiamata da un consulto o da una meditazione.
È vero, rappresenta la grande tentazione, richiamando le tentazioni di Gesù nel deserto, ma rispetto a cosa?
L’energia de Le Diable

Sesso, potere e soldi sono tre parole abbinate a questo Arcano, ovviamente con tutti i significati negativi che possono portare con loro. Le Diable direbbe che stiamo parlando di energie forti, potenti, legate al I^ e al II^ chakra, alla sopravvivenza e alla riproduzione. Stiamo parlando degli istinti legati alla vita biologica che attraverso la sessualità si riproduce e che lotta per mantenere il suo spazio.
Istinti che sicuramente sono dentro di noi, ma con Temperance abbiamo contattato la capacità di inibire le parti più faticose di noi. E Le Diable ci ricorda la necessità di utilizzare questa facoltà per un motivo molto valido, a mio avviso.
La capacità di entrare in contatto con le energie forti della Vita, non lasciandosi sopraffare, è una qualità della Volontà, scritta in maiuscolo perché è una volontà che esprime le qualità di Potere, Amore e Intelligenza. (Queste qualità derivano dai tre raggi di Aspetto della teoria dei Sette Raggi, un’altra via per identificare la propria struttura energetica).
Il Potere, cioè la Volontà forte, la contatteremo nel prossimo arcano in maniera evidente e l’energia con cui entreremo in contatto giustifica la presenza di un guardiano della soglia come Le Diable davanti all’entrata de La Maison Dieu che rappresenta il Paradiso Terrestre.
Le Diable assume quindi i connotati del Cherubino davanti alla porta dell’Eden. Quindi una possibilità di passare ce l’abbiamo, altrimenti non ci chiederebbe se siamo pronti, e non ci metterebbe alla prova. Tra l’altro, in questa analogia con il Cherubino, mi riallaccio al concetto di libertà, alla base del nostro Viaggio per tornare all’Eden. La libertà dagli irretimenti, dai sistemi difensivi, dalle credenze è alla base dell’entrata nell’Eden, perché è la sua frequenza.
Se non sono libero, rispetto a quel tema che Le Diable mi sottopone, non entro.
Il test
Per me è una carta test, che valuta la capacità di entrare in contatto con le forti energie successive ad essa. In questo test quello che mi chiede è di superare le paure che mi impediscono di procedere, quindi rappresenta la paura in questa accezione. Indossa la paura per metterci a contatto con quello che c’è dietro e quindi, in qualche modo, siamo pronti ad affrontare quella prova.
Certo nel gioco delle parti tra gli istinti che ci tirano indietro e il desiderio di procedere oltre potremmo anche non farcela a superare la prova, ma questo ci porrà nella condizione di affinare il lavoro, guardare meglio dentro quella paura, così da ritornare un’altra volta in quella posizione e ripetere il test.
E lo ripeto a nostro vantaggio. Entrare nelle carte successive non pronti, equivale a vivere disequilibri proporzionati al grado di intensità che contatteremo, i nostri talenti, le nostre qualità dell’Anima. Essendo questo molto alto, le esperienze che incontreremo saranno molto forti e potenzialmente traumatiche.
A questo punto parlare di Diavolo in senso tradizionale, con tutte le sue accezioni di vittima, dipendenza, abusi ha senso perché potrebbero manifestarsi. Ma non dobbiamo forse chiederci il perché? Certo è molto più facile cavalcare il passaggio di responsabilità ad un personaggio che non ha nessun problema ad accollarsi tutto questo. Però è poco utile.
I sensi di colpa ne Le Diable
In questa funzione test è anche il guardiano della soglia tra coscienza e inconscio. Il passaggio di contenuti tra queste due aree equivale all’integrazione di esperienze del passato che creavano in noi dei blocchi energetici. Le Diable è la carta deputata alla creazione dei sensi di colpa, un altro modo che utilizza per farci sentire dove siamo.
E qui la nozione di diavolo che fa le pentole ma non i coperchi è azzeccatissima. Se è un senso di colpa, e non una colpa, vuol dire che c’è un meccanismo mentale che la produce come freno inibitorio automatico. Individuarla vuol dire aver visto il coperchio e, metaforicamente, aver superato il test.
Ognuna di queste affermazioni si basa sul presupposto di un onestà intellettuale nello svolgere questo tipo di osservazione. E sappiamo quanto l’osservatore sia importante e difficile allo stesso tempo. Ma tanto, se onestà non c’è, sarà l’energia stessa del Percorso a ricordarcelo.
Inganno
E a questo punto dobbiamo tirare in ballo la parola principe de Le Diable, cioè l’inganno.
E la domanda tipica è se l’inganno è all’esterno o all’interno.
Qui, ritorna tutto il discorso della proiezione psichica anche se comprendo che a questo livello è molto facile cedere alla tentazione che sia l’altro il portatore dell’inganno. Dimenticando che l’energia, dal punto di vista della nostra coscienza, si muove per il nostro percorso di evoluzione e che quella persona ha un ruolo fondamentale nel mettermi a contatto con delle parti che non voglio vedere.
In qualche modo l’inganno esterno è autorizzato da una parte psichica che non vuole assumersi le responsabilità che la visione a questo punto del Percorso sta portando. Con un atto di coraggio che vada oltre la paura.
Se Le Diable è il portatore dell’inganno allora ci sta mettendo di fronte a questa realtà.
A noi decidere cosa farne cercando di individuare dentro di noi, i due personaggi legati (e non a Le Diable osservate bene), perfetta rappresentazione di ciò che ci trattiene nel passaggio.
I personaggi de Le Diable
Dei tre personaggi della carta, i due personaggi in basso sono molto importanti. La loro raffigurazione con tratti animali ci parla chiaramente di quegli istinti di base di cui abbiamo parlato all’inizio.
Ma ancor di più la loro funzione si palesa nel meccanismo della pentola a pressione che ci aiuta a comprendere il meccanismo dell’Athanor, il forno alchemico rappresentato dall’oggetto al quale i personaggi sono legati e sul quale Le Diable è appoggiato.
Questo forno nella simbologia alchemica rappresenta noi stessi, perché è dentro di noi che avvengono i processi di trasmutazione. Processi caratterizzati da cambi di stato e conseguente aumento della pressione interiore. Questa pressione può prendere due vie. Quella di cui ci parla la carta de Le Diable è la via della pentola. Per evitare che scoppi, e a seguito della paura, alziamo le valvole e facciamo fuoriuscire l’eccesso di vapore, così da abbassare la pressione nella pentola.
È quello che facciamo con i nostri automatismi reattivi ogni qualvolta la situazione ci porta sull’orlo di una possibilità di cambiamento. Ognuno di noi ha sviluppato delle vie di fuga da questo aumento di intensità dentro di noi. L’alternativa è stare. Permettendo al IV chakra di prendere quell’aumento di pressione/frequenza e contenerlo.
Quello stare non garantisce il passaggio, ma la fiducia che il processo è nella direzione dell’Amore e non è un meccanismo ingannatore e sadomaso, ci può traghettare in una trasmutazione parziale e comunque funzionale al passaggio finale.
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